Un antico casale contadino, immerso nella natura.
Tenuta Palmira, Agriturismo nel salento, un tempo antico casale contadino.
Gli antichi contadini usavano questa struttura durante la stagione della raccolta dei fichi. Questi frutti venivano essiccati e venduti.
Il Casale
Le suggestive “serre” di Contrada Masseria Spegolizzi, accolgono il Casale, che è situato sul punto più alto di queste colline.
La struttura si affaccia su una terrazza naturale che offre degli scenari magici. La campagna e la natura permettono di passare le vacanze nella totale riservatezza e in completo relax.
Guardandosi attorno si possono notare i colori dei diversi tipi di vegetazione con un paesaggio che si alterna fra macchia mediterranea, ulivi e il mare.
Il territorio
Dall’Agriturismo nel Salento Tenuta Palmira si trova in un punto strategico dal quale si può partire per escursioni in luoghi di interesse.
Facendo delle escursioni a piedi o in bici si possono raggiungere antichi siti archeologici e luoghi di interesse culturale, per conoscere e scoprire luoghi e tradizioni del salento.
Da visitare assolutamente
A 6 km, verso l’entroterra, si trova Presicce piccolo paesino che si fregia della nomina de “I Borghi più Belli d’Italia“, detta anche “città dell’olio e degli ipogei”.
A 4 km verso sud, si trova Salve, piccola cittadina che con le sue marine si vanta della Bandiera Blu.
Continuando verso sud, a 8 km, si trova Patù dove si può visitare i mausoleo sepolcrale del IX sec. “centopietre”.
A 7 km, un pò più a nord, si trova Ugento dove a sede un importante Museo Archeologico.
La struttura
Ristrutturate rispettando l’architettura locale di un tempo, le camere dell’Agriturismo nel salento Tenuta Palmira, sono arredate con arredi ed attrezzi recuperati della civiltà contadina, sapientemente abbinati ad oggetti di stile contemporaneo.
Ogni camera ha il bagno privato con doccia e i materassi memory consentono di riposare in completo relax. Sono dotate di clima, tv sat, frigobar.
Le prime due camere risalgono al primo dopoguerra e sono costruzioni rurali realizzate con la tecnica dell’edificazione a secco (Pajare), capolavori dell’architettura contadina di un tempo. Costruite con il paziente lavoro di composizione, sono disposte ad incastro. Le volte a botte sono state recuperate utilizzando materiali di un tempo, in modo da mantenere quanto più possibile l’aspetto originale.
La prima pajara ha il nome di “Terrarussa” proprio per il colore delle fughe della volta realizzate mescolando l’intonaco e la terra dei campi salentini.
La seconda camera, si chiama “Piezzu”, in questo caso il colore delle fughe della volta, sono di un colore più chiaro ottenuto mescolando intonaco e polvere di “carparo”, che è una pietra tipica locale che si usa per costruzioni edili.
La terza camera si chiama “Petra”, ed è quella costruita sulla vecchia costruzione. Si differenzia dalle altre perché è a volta piana, con un muro a secco a vista.
La quarta camera si chiama “Fierru”, ed è caratterizzata dalla presenza di travi di ferro che sorreggono la volta della struttura. La sua forma e a “torre saracena”, tipica del territorio.